In Galleria abbiamo 165 opere d'arte suddivise in 165 pagine. Guarda tutti i quadri.
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Note descrittive:
Figlio di emigranti spagnoli, madre andalusa e padre dell’Estremadura, Gaston Orellana è nato a Valparaiso nel 1933. A 18 anni prese la cittadinanza spagnola, dopo aver effettuato un viaggio di studi archeologici attraverso il Perù, la Bolivia e l’Argentina. Fin da giovanissimo stabilisce profonda amicizia con Pablo Neruda e nel 1957 a Buenos Aires conosce Rafael Alberti e Miguel Angel Asturias. Per due anni soggiorna a Maiorca e per dieci anni a Madrid. Attualmente risiede a New York, a Madrid o a Fuenterrabia. Dal 1964 al 1971 ha partecipato a numerose collettive che hanno fatto conoscere la pittura spagnola contemporanea in Europa, in Nord America e in Sud America. Le sue opere si trovano in musei importanti e in collezioni private quali: Metropolitan Museum of Art di New York, U.S.A.; Museo di Arte Moderna di San Paolo del Brasile; Museo di Arte Contemporanea di Buenos Aires, Argentina; Isaac Delgado Museum di New Orleans, U.S.A.; Grapich Museum at Public Library di New York, U.S.A.; Museo Nazionale di Belle Arti di Santiago del Cile; Museum of Fine Arts di Phoenix, Arizona, U.S.A.; Museo di Arte Contemporanea di Barcellona, Spagna; Museo Municipale di Belle Arti di Vina del Mar, Cile; Collezione Joseph H. Hirshhorn, Connecticut, U.S.A.; Collezione Joseph Berstein, New Orleans, U.S.A.; H. Hart and Martha Jackson Gallery, New York, U.S.A.; Collezione D. Fermin de la Sierra, Madrid, Spagna.
Scrive di lui Pablo Neruda: “Ciò che esiste nella pittura di Gaston Orellana è vivo come la vita: così sicuro come un oggetto misterioso come una pietra. Forse la sua arte accanita è un’estensione dell’anima; ma così materiale, tattile e rugosa e fertile come l’involucro d’un frutto. Queste scorze del mistero o abiti del sogno si possono toccare con mano e cantano, si possono percorrere nell’ardente lavoro della sua gelosia personale”.
Ancora, Pedro Flori: “Orellana è un’artista che avanza tra il delirio surreale della realtà e la realtà del delirio dei sogni. La sua pittura riconduce la visceralità dell’antropologico verso un valore precategoriale attraverso una sorta di contaminazione apocalittica, di visionarietà drammatica”.
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Atre opere: |