In Galleria abbiamo 165 opere d'arte suddivise in 165 pagine. Guarda tutti i quadri.
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Note descrittive:
Il suo approccio alla pittura risale agli anni 60 ed ha viaggiato sempre di pari passo con l'interesse per il mondo antico. I primi anni 70 lo vedono partecipe del Gruppo archeologico napoletano; contemporaneamente si lascia trascinare nella partecipazione alle più note rassegne d'arte di quel periodo. Nel 79 ha un periodo di lunga riflessione che lo portano ad isolarsi dal circuito cittadino e a considerare l'arte come un'unità inscindibile dal tutto. Sono di quegli anni alcuni dipinti di straordinaria fattura e del tutto innovativi, e una serie di installazioni "nella terra di nessuno": mostre senza inaugurazione, dove il fruitore è colui che di esse si accorge, il passante per caso, gli animali del bosco, il perplesso boscaiolo, o qualche raro quanto inatteso visitatore. Seguono i primi libri in copia unica e un film mai girato. Verso la metà degli anni 90 gli si avvicina il mondo del teatro cittadino, e presta quindi la sua opera ad alcuni lavori di Neiwiller, Uteka, Martone, Berardinis, Cantalupo. Dal 90 al 96 riapre la valigia degli antichi trascorsi archeologici ritornando costantemente alle arti applicate, ma ridando però ad esse per sapienza personalità e inventiva, la dignità di sculture. In questi anni Salvatore Vitagliano cambia il nome in Zhao. Nel 1996 è chiamato all'insegnamento nell'Accademia partenopea e successivamente al Suor Orsola Benincasa a Napoli. Nel 2000 considerata esaurita l'esperienza didattica, ritorna al suo lavoro di sempre che nulla "sembra", e tutto abbraccia. (O. Desio)
"Con Perez, Cajati, e Luca (Luigi Castellano) e non esclusa la lezione di Lipari, fu e resta tutt'oggi reale protagonista della scena dell'arte a Napoli degli ultimi 25 anni, segnandone (ognuno nella sua diversità), le 4 fondamentali direttrici; di quell'arte nata a Napoli, ma proiettata al di fuori dello schema di tradizione e di quello d'importazione di tipo Ameliano e che, come nel suo caso, si affaccia autonomamente oltre le cime delle più ardite vette delle avanguardie europee". Renè Chart |
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