Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Di Admin (del 10/11/2010 @ 00:00:01, in Arte News, linkato 2779 volte)
{autore=villani gennaro} Marciano Arte presenta la sesta opera inedita del maestro del Novecento napoletano Gennaro Villani (4 ottobre 1885 - 25 dicembre 1948). E' una tecnica mista su carta di 25,5x44 cm "Nudo disteso":
L'opera è firmata in basso a destra " G.ro Villani Napoli". A tergo vi è l'autentica firmata dalla figlia del maestro Ena Villani.
VILLANI GENNARO (Napoli, 1885 – 1948) Frequentò l’Accademia di Belle Arti di Napoli, allievo di Cammarano, da cui derivò il robusto impianto disegnativo che interpretò prima con gusto tonale e poi con inflessioni postimpressioniste dal denso colore. I dipinti di genere di soggetto napoletano, le figure, le marine e i paesaggi del Villani interessano le aree di collezionismo partenopeo sensibili alla pittura di derivazione ottocentesca. I prezzi sono normalmente compresi in un arco dai due ai cinque milioni, a seconda di dimensioni, qualità e soggetto dei dipinti, con punte superiori per gli oli di notevole impegno o di particolarissimo interesse topografico. (Il valore dei dipinti dell’Ottocento e del primo Novecento. X edizione, 1992 – 1993. Umberto Allemandi & C. Editore)
Di Admin (del 09/11/2010 @ 00:00:01, in Arte News, linkato 1611 volte)
{autore=villani gennaro} Marciano Arte presenta la quinta opera inedita del maestro del Novecento napoletano Gennaro Villani (4 ottobre 1885 - 25 dicembre 1948). E' un olio su cartoncino di 10x15 cm rappresentante un paesaggio:
La firma a matita in basso a destra " Villani" è intuibile, ma per provenienza, caratteristiche tecniche e tipicità (soggetto, tavolozza, stesura e matericità del colore, pennellata e supporto), a mio parere non ci sono dubbi sull'attribuzione. Il supporto è un cartoncino di invito ad una mostra collettiva alla Galleria Chiaia di via Chiaia a Napoli. Infatti, in alto a destra del piccolo dipinto, è chiaramente leggibile la scritta "Galleria", mentre a tergo ci sono i dettagli dell'esposizione. Tra gli artisti della mostra inaugurata il 4 dicembre del 1947: Barillà, Bocchetti, Casciaro, Chiancone, Galante, Gatto, Girosi, Verdecchia, ovviamente Villani e Viti.
VILLANI GENNARO (Napoli, 1885 – 1948) Frequenta l’Accademia di Napoli, sotto la guida di Michele Cammarano, di cui risente fortemente nel primo periodo della produzione, contrassegnato da forti contrasti chiaroscurali. Esordisce alla Promotrice “Salvator Rosa” nel 1904; nel 1909 è a Parigi ed espone al Salon d’Automne. Nello stesso anno è presente alla Biennale di Venezia, partecipando poi a Napoli all’esperienza di quel gruppo di artisti d’avanguardia definito “Secessione dei 23” e, sino ai primi anni Quaranta, svolge un’intensa attività espositiva in Italia e all’estero (anche a Parigi, nei frequenti soggiorni insieme a Raffaele Ragione). Pittore soprattutto di paesaggi e paesaggi con figure, dal 1909 caratterizza le sue opere con una pennellata densa e luminosa. (Novecento Italiano 1998 – 1999. De Agostini Editore)
Di Admin (del 08/11/2010 @ 00:00:01, in Arte News, linkato 1564 volte)
{autore=villani gennaro} Marciano Arte presenta la quarta opera inedita del maestro del Novecento napoletano Gennaro Villani (4 ottobre 1885 - 25 dicembre 1948). E' un olio su cartoncino di 11x19 cm "Lungo la Senna":
L'opera è firmata in basso a destra " G. Villani" e riporta a tergo l'autentica firmata dalla figlia del maestro Ena Villani.
Allievo di tre grandi maestri, Esposito, Volpe e Cammarano, ha insegnato pittura prima all’Accademia di Belle Arti di Lucca e poi a quella di Napoli. A Villani non è mancato neppure un proficuo soggiorno a Parigi, nel quale ha modo di affinare non poco le sue doti di colorista sensibile e raffinato. Questo senza mai venir meno al richiamo del paesaggio e della luce di Napoli, alla cui rappresentazione dedicherà il meglio della sua attività.
Di Admin (del 07/11/2010 @ 00:00:01, in Arte News, linkato 1645 volte)
{autore=villani gennaro} Marciano Arte presenta la terza opera inedita del maestro del Novecento napoletano Gennaro Villani (4 ottobre 1885 - 25 dicembre 1948). E' un olio su cartone di 20x29,5 cm che rappresenta un paesaggio di campagna con un piccolo ruscello:
L'opera è firmata a matita, sul fronte in basso a destra e a tergo in alto a sinistra " G. Villani" e riporta sul retro del cartone l'autentica firmata dalla figlia del maestro Ena Villani.
Pietro Montella: “…Vi sono nelle opere le tracce indelebili dell’anima dell’artista, del pensatore che imprime in una linea, in una pennellata, in un tono, ora caldo, ora freddo, la sua tecnica robusta, la sua personale caratteristica. Ho detto innanzi che Gennaro Villani è un taciturno, è un pensatore, è un instancabile lavoratore; e non a torto ho asserito tanto. Egli è un artista fra i migliori della nostra Napoli, che fugge il rumore assordante della vita e brama soltanto il lavoro, soltanto la quiete!...”.
Di Admin (del 06/11/2010 @ 00:00:01, in Arte News, linkato 2004 volte)
{autore=villani gennaro} Marciano Arte presenta la seconda opera inedita del maestro del Novecento napoletano Gennaro Villani (4 ottobre 1885 - 25 dicembre 1948). E' un olio su cartone di 10,5x16 cm che rappresenta Sant'Angelo d'Ischia:
L'opera è firmata in basso a destra " G. Villani" e riporta la data sul retro del cartone, 1925.
Gennaro Villani era stato allievo di Esposito, Volpe e Cammarano. Inseritosi ben presto da protagonista nelle vicende artistiche napoletane, partecipò alla Secessione dei 23, andando poi a dirigere l’Accademia di B.A. di Lucca e tornando successivamente ad insegnare paesaggio all’Accademia di Napoli. Ma, nel corso della sua laboriosa vita, era stato anche a Parigi: aveva dipinto lungo la Senna, aveva capito la bellezza dei grigi, di certi toni smorzati; e nella sua memoria cantavano con i ritmi di una poesia di Verlaine i paesaggi di Claude Monet. Si era aggirato per la «ville lumière», osservando, dipingendo nei luoghi dove avevano operato i grandi impressionisti francesi, dai quali, pur mantenendo inalterato il suo temperamento di pittore napoletano proclive al sentimento e alla sensualità, aveva tratto non pochi insegnamenti, affinando la sensibilità e il gusto.
Passeggiando lungo le spiagge assolate, s’incantava a guardare i nudi bruciati dal sole o gli effetti di luce sulle acque. I suoi occhi, dietro le lenti, fissavano lo spettacolo insolito. D’improvviso piantava il cavalletto sulla sabbia, apriva la cassetta dei colori ed incominciava a dipingere con una foga impressionante. Da quelle poste sulle spiagge nascevano di giorno in giorno i suoi mirabili paesaggi vibranti di luce.
Dipingeva come in trance, imprigionando la luce dei pomeriggi estivi. Parigi gli aveva insegnato molte cose, ma egli non si lasciò mai influenzare dalle mode. Restò napoletano. Le sue «impressioni» — che potrebbero ricordarci, sia pure alla lontana, quelle di un Monet o di un altro pittore impressionista francese — sono caratterizzate da un tono elegiaco, da una vena sentimentale: i cieli grigi, la luce dorata dei pomeriggi invernali, le marine autunnali, la campagna durante la vendemmia, i porti ingombri di velieri nel giuoco della luce che squarcia le nuvole, i cortili rustici, la prima neve. Poteva considerarsi uno degli ultimi bohemiens, un romantico per il quale la natura era il gran libro da cui trarre le parole e le immagini del suo poetare. (P. Girace)
Di Admin (del 05/11/2010 @ 00:00:01, in Arte News, linkato 2614 volte)
{autore=villani gennaro} Marciano Arte dedica una rubrica di 10 articoli sul suo blog per presentare altrettante opere inedite di uno dei grandi maestri del Novecento napoletano: Gennaro Villani (4 ottobre 1885 - 25 dicembre 1948). La prima opera qui presentata è un olio su tela del 1907 di 80x60 cm:
L'opera è firmata in basso al centro in rosso " G. Villani" e riporta luogo di esecuzione, firma e data in basso a destra in nero "Scuola, G. Villani, 1907". Questo dipinto è da sempre appartenuto al maestro, in quanto ha segnato un evento importante per la sua carriera. Nel 1907 infatti Villani si diploma all' Accademia di Belle Arti per il corso speciale di pittura. Le prove di esame sostenute al concorso furono tre: la prima, "il paesaggio dipinto ", su tela di 50x70 cm e per soggetto un luogo scelto dal professore. Il concorso prevedeva una premiazione finale in danaro e Villani acquisì il primo premio di 40 lire. La seconda, "il saggio di prospettiva dipinta dal vero" con un tema stabilito dal professore e rispettando il formato di una tela di non oltre 60 cm. Villani superò la prova con la dichiarazione di lode. Terza ed ultima prova di concorso, prevista per il corso speciale di pittura del terzo anno, era la " figura nuda dipinta", da eseguire a grandezza naturale in 5 giorni (a cominciare dal 27 maggio impiegando 2 ore al giorno). In commissione: d'Orsi (presidente), Volpe, Diana, Cammarano, Laccetti, Pisanti, De Luca, Tedesco, Renda e De Sanctis. Ai risultati finali Villani, con questo quadro, ottenne la licenza di terzo livello. TUTTE LE ESPOSIZIONI DI GENNARO VILLANI ANNO PER ANNO1901 Si iscrive all' AA. BB. di Napoli 1904 Esposizione Promotrice - Napoli 1906 XXXIII Promotrice - Napoli 1907 Pensionato Artistico Nazionale - Napoli 1908 Quadriennale di Torino 1909 Esposizione Hotel Nobile - Napoli X Esposizione di Monaco di Baviera Esposizione Nazionale BB.AA. - Rimini Salon d'Automne - Parigi (Medaglia d'argento Sez. Italiana) 1910 Esposizione Nazionale - Milano Expò Internazionale- Bruxelles Esposizione d'Arte - Santiago del Cile (Medaglia di bronzo) IX Biennale di Venezia 1912 IV Mostra d'Arte alle Tamarici - Montecatini X Biennale di Venezia 1913 Società des Beaux Art et des Art Industriels - Ivry Societè des Artistes Francaises - Parigi 1914 Gennaro Villani - Galleria Danton - Parigi (personale) per quest'esposizione ottiene la medaglia d'argento e un diploma dal Ministero di BB.AA. di Francia XXXIV Esposizione del Cinquantenario 1916 XXXVIII Promotrice - Napoli 1920 Galleria Vinciana - Milano 1921 Gennaro Villani - Galleria degli Illusi - Napoli (personale) 1 Biennale Città di Napoli 1922 XIII Biennale di Venezia 1923 Quadriennale di Torino 1924 G.Villani - Galleria Corona - Napoli (personale) 1925 G. Villani - Galleria Cerciello Napoli (personale) 1927 C.Abruzzese Molisana - Napoli (personale) Mostra del paesaggio - Bologna 1929 Esposizione Internazionale - Barcellona 1930 Permanente - Napoli 1935 Permanente - Roma Dal '35 al '43 tutte le Sindacali di Napoli 1945 Mostra con il pittore Colucci 1947 Ridotto del S. Carlo - I salone arti figurative - Napoli Galleria Chiaia I collettiva d'arte raggio di sole - Napoli 1949 Galleria d'Arte Internazionale - Mostra postuma - Milano 1953 Mostra d'arte nella vita del Mezzogiorno d'Italia - Palazzo Esposizioni - Roma 1956 Galleria Mediterranea - Napoli 1957 Crisconio De Corsi Villani Viti - Galleria Mediterranea - Napoli 1959 Trenta opere di Villani - Galleria Maditerranea - Napoli 1960 G. Villani - Galleria Mediterranea - Napoli (antologica) 1961 Circolo Artistico Mostra retrospettiva - Napoli 1962 Galleria dell'Artistico - Napoli Trenta dipinti inediti di G Villani - Galleria Mediterranea - Napoli 1964 Villani - Galleria Mediterranea - Napoli 1965 Gennaro Villani - Galleria Mediterranea - Napoli 1966 Crisconio, Viti, Villani - Galleria Mediterranea - Napoli Sette pittori napoletani contemporanei - Galleri Giosi - Napoli 1967 Crisconio, Viti, Villani - Galleria Mediterranea - Napoli 1968 Trentadue pastelli di Villani - Galleria Mediterranea - Napoli 1969 Crisconio, Viti, Villani - Galleria Mediterranea - Napoli 1970 Gennaro Villani - Galleria Mediterranea - Napoli 1973 Galleria Mediterranea - Omaggio a Villani - Napoli 1984 Villani: la tecnica del pastello - Galleria Mediterranea - Napoli 1985 Crisconio, Viti, Villani - Galleria Mediterranea - Napoli 1986 In Margine, Artisti tra tradizione e opposizione - Milano 1993 Napoletani del ‘900 a Roma - Galleria Esmeralda - Roma 1999 Percorsi della figura a Napoli Galleria Mediterranea - Napoli Villani - La Gioconda - Napoli 2000 Arte a Napoli dal 1920 al 1946 Gli anni difficili - Napoli Maschio Angioino - Villa Pignatelli 2003 Crisconio, Villani, Viti - Galleria Mediterranea - Napoli 2005 Maestri del Novecento, La Mediterranea arte, Napoli Raccolta privata, La Mediterranea arte, Napoli 2007 Gennaro Villani, La Mediterranea arte, Napoli Gennaro Villani, Terzo Piano, Napoli fonte: www.mediterranea-arte.com/
Di Admin (del 18/10/2010 @ 11:42:51, in dBlog, linkato 1674 volte)
Un artista raggiunge prezzi record solo se è sostenuto da un mercato internazionale e i risultati ottenuti dagli artisti italiani durante le aste di ottobre a Londra hanno dimostrato che l'arte italiana moderna e contemporanea è oggi richiestissima da collezionisti di tutto il mondo. Le due Italian Sales da Christie's, il 14 ottobre, e da Sotheby's, il 15 ottobre, hanno totalizzato cifre simili, se non superiori, a quelle delle vendite di arte contemporanea internazionale battute nelle stesse serate. I 45 lotti dell'Italian Sale hanno portato a Christie's 18.627.650 sterline con un venduto per lotto del 78%, e un venduto per valore 89%, un risultato non lontano dai 19.585.400 £ ricavati dall'asta di Post-War e Contemporary art che la precedeva quella sera. Da Sotheby's, i 35 lotti nell'Italian sale hanno totalizzato 17.221.950 £ con l'88.6% venduto per lotto e il 97.2% venduto per valore, un totale ben superiore ai 13,2 milioni £ della Contemporary Art Evening Sale. Commentando i risultati dell'asta di Christie's Mariolina Bassetti, direttore Internazionale nel Post-War & Contemporary Art Department e co-direttore dell'asta, ha osservato: "E' Il totale più alto mai raggiunto da un'Italian Sale nella storia. Le percentuali di venduto per nazionalità evidenziano il 22% di compratori italiani contro il 78% di stranieri." Le cifre di quest'anno se paragonate ai risultati delle vendite equivalenti del 2009 mostrano la crescita di questo settore. Lo scorso ottobre i 33 lotti offerti nell'Italian sales di Sotheby's venivano venduti per 7.392.300 £ e i 37 lotti offerti da Christie's per 5.797.400 £. La strategia adottata da entrambe le case d'asta dimostra la consapevolezza dell'importanza di questa categoria del mercato per il collezionismo internazionale: seppur con cataloghi separati le Italian Sales sono battute nelle stesse serate delle aste dedicate all' arte contemporanea e del dopo-guerra. Il primato per il prezzo più alto pagato nelle aste di questi giorni va alla scultura: il " Cavaliere" di Marino Marini battuto da Christie's al telefono ha raggiunto 4.465.250 £. A venderlo era l'Unionen di Stoccolma (il sindacato dei lavoratori svedese) che lo aveva acquistato nel 1955 per sole 20.000 corone. Non solo un prezzo record per quest'artista, ma che ha anche superato "I am Become Death, Shatterer of Worlds" di Damien Hirst e "Diamond Dust Shoes" di Andy Warhol, i due top lot delle vendite di Post War and Contemporary rispettivamente da Christie's e Sotheby's. Circa una trentina sono gli artisti italiani ad avere un livello di mercato tale da poter essere inseriti nei cataloghi delle prestigiose aste di ottobre. Tra questi il più gettonato rimane sempre Lucio Fontana, con ben 15 opere in asta. Il suo " White Concetto Spaziale, Attese", 1965, una tela bianca con otto tagli, è stato il prezzo più alto della 20th Century Italian Art sale di Sotheby's e ha realizzato 2.281.250 £. Tra i top lot in asta anche opere di Piero Manzoni, Alighiero Boetti, Giorgio de Chirico e Alberto Burri. "Nero Cretto" di quest'ultimo è stato comprato in sala da Daniella Luxembourg per 959.650 £. Nella stessa sera aveva acquistato "Kaikai kiki" di Murakami. Mentre gli artisti in catalogo ancora senza un forte mercato internazionale non hanno portato risultati. Tra questi per esempio, la bellissima tela di Giulio Turcato, "Grande Reticolo", offerta da Christie's per 130-180mila £ che è rimasta invenduta dopo aver trovato un offerente fino a 110mila £. "E' un mercato sano, solido, selettivo sulla qualità" ha commentato Niccolò' Sprovieri, tra i mercanti italiani presenti in sala. "Non è gonfiato, i risultati che si hanno all'asta sono reali e questo lo differenzia dalle altre vendite del contemporaneo dove questo non sempre accade. Gli artisti italiani sono ancora sottovalutati e i loro prezzi continueranno a crescere." fonte: www.arteconomy24.ilsole24ore.com ( per leggere l'articolo in versione originale clicca qui)
Di Admin (del 07/10/2010 @ 00:00:01, in Arte News, linkato 2234 volte)
{autore=paladino mimmo}
Autore: MIMMO PALADINO (Paduli, 1948) Tecnica e superficie: COLLAGE SU CARTONCINO Dimensioni: 35 x 25 cm Anno: 1971
L'opera è firmata e datata a matita " MIMMO PALADINO '71" in basso a destra. A tergo è il timbro della Galleria d'Arte Carolina di Portici (Na), che già nel 1968 espose le opere di Paladino presentate da Achille Bonito Oliva. Mimmo Paladino ci ha abituati a grandi dipinti capaci di catalizzare lo sguardo con immagini dotate di un'opulenta ricchezza, dove però i personaggi sembrano vivere una sorta di disagio esistenziale. Immagini che hanno poco a che fare con la realtà e ben di rado ricavate da qualsiasi sfondo particolare di esperienza concreta. Con i suoi lavori ci invitava ad allenare lo sguardo di fronte a dipinti governati da una evidente vigore formale e cromatico, che spesso sfiorano una certa aggressività nei toni. Alla fine degli anni '70, l' artista assieme ai compagni della Transavanguardia ( Sandro Chia, Francesco Clemente, Enzo Cucchi, Nicola De Maria) è stato l'artefice di un grande ritorno della pittura, accolta con enorme calore dall'ambiente artistico internazionale che, dopo più di un decennio di arte puramente Concettuale: Performance, Azioni, Happening, assolutamente coinvolgente, ma allo stesso tempo profondamente immateriali, aveva creato non poco scompenso nell'ambito del mercato internazionale. I grandi quadri dei protagonisti della Transavanguardia vennero accolti così con entusiasmo, soprattutto negli Stati Uniti, sia dai galleristi sia da una parte della critica americana. Mimmo Paladino pittore è quello che abbiamo imparato a conoscere, il più amato, criticato, glamour, ma sempre grande artista. Poi man mano, qualche galleria, ed alcuni musei hanno cominciato a dare spazio ad un'altra parte del suo lavoro, quello grafico e la scultura e ci hanno permesso di scorgerne un suo inedito volto. Nelle opere scultoree l'opulenta ricchezza del quadro lascia spazio all'essenzialità del gesto, alla purezza della forma, che sembra sconfessare la materialità di un certo modo di concepire la pittura. E come ci fa notare il curatore della rassegna Enzo di Martino in catalogo "L'opera plastica di Mimmo Paladino, nonostante le apparenze, non ha molto a che fare con la rappresentazione ma tende piuttosto, attraverso i segni che la caratterizzano, ad avere una attenzione mai conclusa" . Attraverso la scultura l'artista ricerca una dimensione esistenziale autentica, mai forzata che caratterizza da sempre l'unicità dell'opera d'arte. Paladino scultore sembra quasi volere mettersi in gioco, infatti in diverse occasioni ha scelto di esporre i suoi lavori in luoghi pubblici rinunciando alla perfetta protezione delle pareti del museo o della galleria. Sono opere site specific, capaci di portare avanti un profondo dialogo con il luogo e la gente. Sia che si tratti dei suoi guerrieri, o della maestosità del Cavallo o della impeccabile riservatezza della serie dei Dormienti – splendida l'edizione realizzata per La Fonte delle Fate di Poggibonsi - non possono prescindere dall'evocare "il passato e il mistero ma sono riconoscibili come una metafora della condizione dell'uomo nel nostro tempo". Spiega il curatore. L'opera grafica ci permette invece di scoprire Paladino narratore, autore di storie, autentiche, di quelle che si ha perfino voglia di raccontare ai bambini. Rimandano a " leggende dell'antichità" o a "fiabe delle sue campagne sannite", difficilmente prescindo dalla sollecitazione letteraria o dalla menzione ai lavori dei maestri del passato. Chi nutriva delle resistenze riguardo Paladino pittore difficilmente riesce a non sentire la magia che rivela le sue opere grafiche. Ma soprattutto alla seduzione delle sue sculture, così solitarie, imperfette, alla costante ricerca di un dialogo con la realtà e con il contesto. (fonte: http://www.ilsole24ore.com)
{autore=Emblema Salvatore} Ttozzoi omaggia Emblema percorrendo una strada simile alla sua: lasciare segno di sé in una concretezza, quella delle tele, che “non blocca mai il mondo naturale ma lo lascia libero di continuare a evolversi, affrancato dall’oggettività di un solo sguardo”. Il duo artistico TTozoi si misura con un indiscusso maestro del ‘900, Salvatore Emblema. Due poetiche a confronto, due percorsi evolutivi, due ricerche differenti, eppure un simile traguardo. La vita. La tela lascia il suo status di supporto per divenire altro: in Salvatore Emblema come in TTozoi, entrambi protagonisti dell'evento. L’arte di TTozoi, in cui la tela si scrolla di dosso i colori tradizionali per vestirsi di naturale evoluzione, le muffe, si commisura con “l’antitesi della staticità di un dipinto”, la trasparenza di Emblema. Opere, quelle di TTozoi, su cui è il tempo ad agire rendendo alla vista ciò che la materia diviene. “Una tela è al contempo happening. Un dipinto che è allo stesso momento inquieto, fino all’attimo del fissaggio che solo parzialmente blocca i processi evolutivi”. Come in Salvatore Emblema, che attraverso le trasparenze estromette le sue tele dal fissaggio di una concretezza oggettiva, lasciando viva allo stesso tempo la sua percezione attraverso brandelli voluti di trama e ordito, così TTozoi vuole raggiungere il medesimo scopo. Omaggiare Emblema percorrendo una strada simile alla sua: lasciare segno di sé in una concretezza, quella delle tele, che “non blocca mai il mondo naturale ma lo lascia libero di continuare a evolversi, affrancato dall’oggettività di un solo sguardo”. “Emblema scelse di non incastrare mai la realtà dietro lo schermo di un dipinto e lasciare il mondo reale padrone di essere percepito, entro il limite da lui stabilito con il grado di trasparenza voluto e ricercato. TTozoi opta per il medesimo libero arbitrio, permettendo alla materia di evolversi in muffa fino al punto in cui decidono, sempre limitatamente, di interrompere il processo intervenendo col fissaggio”. Dieci opere esemplari di TTozzoi in confronto con altrettanti capolavori di Salvatore Emblema, incluso un omaggio esplicito all’artista da parte del duo che ha voluto dedicare a lui un lavoro ispirato ancor più esplicitamente alla sua poetica. In mostra dal 25 settembre al 30 ottobre 2010 presso le sale espositive del Museo Emblema.
TTozoi, è un duo artistico composto da Stefano Forgione e Pino Rossi. Architetto il primo, economista il secondo, decidono, nel 2006 circa, di fondere la loro esperienza artistica dando forma alle singolari ricerche sulle “muffe vive” dei loro quadri. Il duo, che fa capo al loro studio avellinese, riscuote ormai ampi successi di critica e pubblico anche internazionale con mostre, interventi e pubblicazioni, tra cui l’apprezzata e notevole esposizione a Castel dell'Ovo di Napoli con “Muffe su Tela”, curata da Luca Beatrice nel febbraio del 2010.orario: lunedi-sabato: 10,00-18,00 domenica: 10,00-14,00 (possono variare, verificare sempre via telefono) biglietti: libero vernissage: 25 settembre 2010. ore 20,00 catalogo: in galleria. MUSEO EMBLEMA Via Vecchia Campitelli, 37 Terzigno (80040) +39 0810274081 (fonte: www.exibart.com)
Un giorno, precisamente un sabato mattina, decisi di andare a trovare un amico proprietario di una galleria d'arte al centro di Salerno. Entrando, qui cominciai a girarmi intorno e mi resi conto che come d'incanto, dimenticavo tutti i pensieri che fino a quel momento avevano turbato la mia mente. Mi ritrovai in un mondo tutto nuovo, affascinante, ma soprattutto pieno di emozioni e quello per me è stato l'inizio della mia passione che mi accompagna, ormai, da diversi anni. Cosi decisi di iniziare lo studio della pittura. oggi, grazie alla disponibilità dell'amico Salvatore Marciano, proprietario della galleria "Marciano Arte" e del Reggimento Cavalleggeri Guide (19°), ho deciso di organizzare questa deliziosa mostra che ci porterà indietro nel tempo e ci farà riscoprire le ricchezze della nostra bella e amata Regione. L'intento è quello di carpire l'attenzione dei giovani e non, avvicinandoli al mondo dell' arte. La galleria "Marciano Arte" in questa sede ha l'onore di presentare opere di artisti che hanno dato lustro alla pittura Partenopea del XX secolo. Quei maestri, che con notevole sensibilità ed accuratezza espressiva, sono riusciti a trasferire e immortalare i propri stati d'animo e i loro pensieri. La pittura dell'Ottocento si è protratta fino all'inizio del XX secolo, poi grazie a due artisti di forte personalità, come Luigi Crisconio ed Emilio Notte, c'è stata un'innovazione nel campo pittorico Partenopeo con i due artisti si abbandonano definitivamente le due correnti fondamentali dell'ottocento (Romanticismo e Naturalismo) e lo stile accademista, dando vita ad una pittura senza grazia, il figurativo e il futurismo. Le tavolozze di getto si tinsero di forti ed accesi colori, impasti di tinte su tinte, ove il colore non appariva più tenue ma materico, con ampi e profondi verdi dagli effetti chiaroscurali. Opere eseguite con una forza tale da percuotere l'anima dall'osservatore sconvolgendone la propria quiete, al punto di spingere lo sguardo e la mente oltre l'infinito. Tutto ciò è la pittura del Novecento Napoletano, racchiuso in pochi centimetri di superficie, ma che trascina con sé fascino e forza artistica catturando il piacere degli collezionisti e della nobile critica. Vincenzo Vavuso
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