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Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
 
 
Di Admin (del 05/05/2009 @ 11:23:25, in Mostre ed Eventi, linkato 1347 volte)
{autore=ricciardi giovanni}

 
Di Admin (del 10/05/2009 @ 00:00:01, in Mostre ed Eventi, linkato 2238 volte)
{autore=calibe giustino}


Sono più d'uno i canali comunicativi cui il creativo partenopeo ricorre in quest'esposizione nella gallery di Sabina Albano, da anni connotata da una ricerca avanguardistica di differenti forme d'arte, codici visivi variegati, sintassi pittoriche diverse, mezzi espressivi multiformi, capaci di veicolare i più disparati e interessanti contenuti culturali. E infatti anche la nuova personale di Giustino Calibè non fa difetto in tal senso, proponendosi come una sperimentazione estetica che viaggia su due binari appaiati - i disegni a china, da una parte, e i dipinti, dall'altra - e come felice commistione del segno pittorico e di quello letterario. Ecco spiegato il titolo della mostra, un calembour che gioca con l'ambivalenza della parola 'di-segno', scomposta all'uopo e accostata all'aggettivo 'poetico', per individuare nel verso uno dei protagonisti del viaggio culturale che Calibè fa intraprendere allo spettatore, e per indicare - d'altro canto - l'immancabile presenza del disegno, quale pittura, quadro, dipinto. I temi centrali del corpus espositivo sono semplici e diretti: l'amore, la donna, il binomio arte-natura, argomenti che ricorrono nei componimenti lirici dell'artista e, tanto nei disegni a china, quanto nelle tele. Anzi si rintraccia chiaramente una lineare rispondenza tra il tratto dei disegni e il verso poetico, entrambi sostanziali, essenziali nella loro radicale purezza e immediatezza. Il suono lirico rincorre il tratto e viceversa, le immagini si sublimano in visioni in versi con mutua reciprocità. Nei circa 100 disegni a china su supporto cartaceo A4, che più che altro rappresentano figure (umane o umanoidi) a prima vista indefinite e primigenie, c'è una netta e volontaria sottrazione di colore e particolari, a favore di un tratto semplice, talvolta apparentemente elementare, stilizzato, pronto a giocare col chiaroscuro, con la dicotomia tra pieno e vuoto, bianco e nero, come se l'intento fosse di sfruttare tutta la superficie bianca, limitandola col tratto nero. Di rara raffinatezza e di sicuro impatto questo centinaio di pezzi rivestiranno due intere pareti dell'atelier incorniciate da una sequenza di versi dello stesso Calibè. Brevi componimenti, alcuni più semplici e diretti, altri più criptici ed elaborati, in cui tornano i temi già ricordati come una sorta di improvvisi lirici, versi nudi, ritmici, elettrici, sensazioni estemporanee, spesso ellittici, con contrasti e rispondenze, richiami, allitterazioni e assonanze, che fanno sì che davvero il suono rincorra il tratto, gli si accosti, lo cinga, senza mai poterlo del tutto ingabbiare: la visione del verso si scioglie e si sostanzia nell'immagine del disegno. Così prende vita il "Di-Segno Poetico". La stessa delicatezza e la medesima sensualità muliebre, a tratti accattivanti, a tratti inquiete e stranianti, tornano regine dei dipinti a olio e acrilico. Anche i temi, specie quello portante della figura femminile, si ritrovano nelle grandi teste (due acrilici su tela, 100x100), caratterizzate da una forte tridimensionalità dell'immagine, figlia del puntinismo, su fondi uniformi verde-blue. O ancora in due busti androgini (oli su tela, 70x80), con fondi turchesi e figure arancio. I colori dominanti nei quadri sono per lo più rosso, arancio, rosa, verde, blue e celeste, come in due grossi acrilici su tela (100x120), dove il puntinismo raggiunge l'apice dell'attuale opera di Calibè, accanto a sfumature e connotati ancestrali, primordiali, in taluni casi anche inquietanti, delle icone ritratte, corpi dal sesso spesso indefinito e dalle fattezze al limite dell'umano e della proporzione reale. Lo stesso dicasi per altre 12 opere più piccole (40x50), in cui le tinte sono sempre soft e le figure sembrano emergere da una sorta di nebbia, entrando e uscendo dal fondo della tela in un gioco prospettico, a cominciare dalle cornici che sono di carta e dipinte, in questo caso. Infine, altri due pezzi che riassumono cromaticamente la vasta gamma di tutte le creazioni esposte, dai toni del verde-blue a quelli del rosso-arancio. Un'installazione al centro della sala con su i versi di Calibè completa l'allestimento e dà lo spunto alle voci recitanti di Fiammetta Mangano e Nicola Miletti per un reading delle stesse poesie. Giustino Calibè nasce a Napoli nel '50. Frequenta la scuola libera nel Nudo c/o l'accademia di B.B.AA. di Napoli. Tra le sue ultime personali: Villa Campolieto, Ercolano - NA (2000), Villa Bruno, San Giorgio a Cremano - NA (2001), Istituto Francese Grenoble (Napoli, 2002), Sala Accoglienza, Palazzo Reale (Napoli, 2005), Castel dell'Ovo (Napoli, 2005). Varie collettive a Napoli e in Campania, a Milano, Parma, Bologna, in Brasile e Giappone.
 
Di Admin (del 13/05/2009 @ 00:00:01, in Mostre ed Eventi, linkato 4550 volte)
{autore=Emblema Salvatore}


53 Biennale

Padiglione della Repubblica Araba Siriana
Palazzo Zenobio - Collegio Armeno
"STANZA D'ARTISTA"
FONDAMENTA DEL SOCCORSO (DORSODURO) 2596 - 30123

Il Museo Emblema è lieto di presentare ai propri Collezionisti la Partecipazione di Salvatore Emblema alla 53° Biennale d'Arte Contemporanea di Venezia, per il Padiglione Della Repubblica Araba Di Siria.

Vernissage: 5 Giugno 2009 ore 18.00                                                                                   Apertura Al Pubblico: dal 7 Giugno


MUSEO EMBLEMA
via vecchia campitelli, 37 -80040- Terzigno (Na), tel./fax:0818274081 - info@salvatoreemblema.it
 
{autore=starita bruno}
 
Castel Nuovo
Sala Carlo V
Napoli
ancora fino al 27 maggio 2009

Bruno Starita. Incisioni e dintorni


La mostra dedicata all’artista, considerato universalmente uno dei più grandi incisori contemporanei, vuole essere un omaggio alla sua lunga e complessa attività grazie alla selezione di circa 50 incisioni (acquaforti, acquatinte, bulini e anche alcune lastre originali) che coprono un arco temporale che va dal 1950 ad oggi ma, nel contempo, allarga lo sguardo anche ad altri campi di ricerca artistica quali la pittura, praticata a fasi alterne, e la fotografia. L’esposizione degli “strumenti di lavoro”, inoltre, conferisce alla mostra anche un interessante tono didattico, unitamente ad un video sulle tecniche curato dallo stesso artista e ad una “video intervista” di Mario Franco, visibili nella Cappella di San Francesco da Paola annessa alla sala.

Bruno Starita è nato nel 1933 a Napoli, dove vive e lavora. Fin da giovanissimo si dedica con particolare attenzione alla pratica calcografica. L’attività di incisore, che si accompagna a quella di pittore, prenderà sempre più forza fino a determinare, negli anni ’80, l’abbandono della pittura, con rare eccezioni. Docente di Tecniche dell’Incisione all’Accademia di Belle Arti di Napoli dal 1969 al 2001, ha al suo attivo un’intensa attività espositiva. Sue opere figurano nelle collezioni stabili di molte istituzioni pubbliche, tra le quali: Civica Raccolta delle Stampe “Bertarelli”, Milano, Castello Sforzesco; Galleria di Arte Grafica Moderna, Ascoli Piceno, Palazzo Malaspina; Pinacoteca Comunale “A. Martini” di Oderzo; Museo di Arte Contemporanea di Patrasso; Accademia di Belle Arti di Perugia; Museo d’Arte delle Generazioni Italiane del Novecento “G. Bargellini”, Pieve di Cento; Galleria dell’Accademia di Belle Arti di Napoli; Gabinetto delle Stampe dei Musei Vaticani.
 
Di Admin (del 16/05/2009 @ 13:16:29, in Mostre ed Eventi, linkato 1952 volte)


Dal 23 Maggio il Palazzo della Cultura con il patrocinio del comune di Portici ospita nelle sue sale centrali l'antropologia dell'artista napoletano (15 tele di grosse dimensioni e 15 grafiche con tecnica mista, eseguite tra il 1969 e il 2009).
 40 anni per celebrare una vita dedicata all'arte nelle sue espressioni più varie: designer, architetto di interni, pubblicista, illustratore.
 La tematica prevalente dell'autore è incentrata sulla figura umana nei suoi più svariati atteggiamenti, trattata con pennellate rapide e immediate quasi a voler cogliere a volo ogni suo movimento o vibrazione interiore. I fondi sono fortemente contrastanti a marcare uno stato d'animo spesso agitato o irrequieto, e vengono eseguiti secondo schemi espressionisti post-moderni.
 Il protagonista della mostra, come suole ricordare, nella sua attività di interior designer usa la pittura come pedana sperimentale per la sua ricerca formale.

 All'inaugurazione interverrà l'arpista Carmela Cardone in concerto per arpa celtica e flauto, intervallato da letture trecentesche (Petrarca - Dante).
 Presentazione del catalogo a cura di Cinzia Conese, docente di Lettere e Storia dell'Arte.

 Ingresso libero.
 Orario 10-13 16-18                                                                                                      Per informazioni 338 2029147
 
Di Admin (del 08/09/2009 @ 12:21:25, in Mostre ed Eventi, linkato 1421 volte)
Portici Art Box 2009 ha organizzato una chermesse di spettacoli nei siti reali di Portici dal 10 al 19 settembre 2009

 
Di Admin (del 15/09/2009 @ 12:26:23, in Mostre ed Eventi, linkato 1949 volte)


Superare le barriere fisiche e culturali per fondere le bellezze del territorio. Così nasce l’incontro tra arte contemporanea e cibo che, dal 16 al 18 settembre, si mescoleranno nel Palazzo Reale di Portici dando vita alla rassegna “Visi Comunicanti”.
La mostra-evento progettata dall’Associazione ArteNapolidaMangiare e promossa da Tess Costa del Vesuvio, Comune di Portici, Parco Nazionale del Vesuvio e Regione Campania, ha come obiettivo la valorizzazione delle tipicità del territorio partenopeo in relazione al panorama artistico e culturale campano. Gli artisti che parteciperanno agli “eventi” utilizzeranno il cibo come materia d’arte.
«L’arte contemporanea – spiegano i promotori della manifestazione – intende dialogare con il cibo del territorio, dalle pendici del vulcano al mare, unitamente alle sue tradizioni millenarie. Un’idea nuova per Portici che senza dubbio rappresenta un’importante operazione di valorizzazione culturale e che prevede anche una sezione fotografica, affidata agli allievi dell’Istituto Ipia Enriques di Portici, che si propone di esplorare il nesso socio-culturale che esiste tra uomo e risorsa mare, sia in quanto cibo sia come opportunità di impiego e di sviluppo».
L’Associazione ArteNapolidaMangiare, ideatrice promotrice dell’evento, organizza eventi studiati in base alle esigenze delle realtà sociali e storiche del territorio, promuovendo al contempo la valorizzazione dei prodotti tipici campani e nazionali e la conoscenza del “cibo” inteso come valore culturale e materia d’arte.
A conclusione del Convegno di apertura sul tema “Il cibo del Mare e i profumi del Vesuviano” seguirà, alle ore 11.30 presso la sala del Piano Nobile, la performance: Il cibo diventa opera e il “giusto” vino accompagna l’evento, in collaborazione con il laboratorio Terre Blu di Giuseppe Coppola e le Aziende del Parco. “L’arte nell’arte” gli Chef: Mario Avallone (La Stanza del Gusto), Nando Salemme (Abraxas Osteria), Giuseppe Daddio (Locanda delle Trame), affiancheranno gli artisti per i piatti d’arte.
Alle ore 17.30 nella Sala Cinese si terrà la performance: “le Fumarole del Gusto”, a cura di Lello Capano. Seguiranno poi video-proiezioni a cura di Santiago Faraone Mennella e visite guidate alla mostra “Visi Comunicanti” dei giovani coordinati da Pellegrino Meoli e alle opere degli artisti: Gabriele Castaldo, Salvio Capuano, Laura Cristinzio, Mario Ricciardi. Presenti anche i lavori dei giovani allievi dell’Istituto Enriques, coordinati da Pellegrino Meoli.
L’evento è organizzato da Tess Costa del Vesuvio Spa; con il contributo della Regione Campania; dell’Ente Parco Nazionale del Vesuvio; dell’assessorato alla Cultura del Comune di Portici e con il patrocinio della Provincia di Napoli e la partecipazione del Dipartimento Scienze degli Alimenti della Facoltà di Agraria.
 



Noi di MARCIANO ARTE appoggiamo l'associazione ALMA MUNDI perché conosciamo direttamente questo gruppo di persone e abbiamo potuto constatare il loro quotidiano e concreto impegno. Speriamo tu possa fare come noi con una piccola donazione o cedendo loro il tuo 5 per 1000. Di seguito la loro presentazione: "Siamo un gruppo di persone che condividono un sogno, un ideale, quello di lottare contro l'indifferenza sempre più diffusa e generalizzata ad ogni livello e senza più alcuna distinzione. Persone che hanno deciso di rinunciare ad una piccola parte del loro egoismo, dedicando qualcosa del loro tempo e delle risorse per un progetto sano e umanitario. Aiutare gli altri a crescere, a sorridere, perché pensiamo che crescere da soli mentre intorno a noi, altri uomini si umiliano, tra degrado, sofferenza e indifferenza sia una perdita per l'intera umanità. Perché pensiamo che crescere i nostri figli, in un mondo di miseria e di squallore non sia progresso e non sia civiltà. Perché pensiamo che non vi è alcun merito nel godere di una vita di agi e ricchezza, resistendo compassati e indifferenti innanzi alle lacrime e all'ingiustizia". Per ogni tua liberalità e donazione: Associazione Alma Mundi O.N.L.U.S. C.F. 95074960634 Via A. Scarlatti n. 209/G - 80127 - Napoli - Italy - Tel/pbx +39/081.5585028 Coordinate bancarie dell'associazione: CREDEM AG. 9 - NAPOLI/ ABI 03032 - CAB 03413 - C/C N. 3563 - O.N.L.U.S. ALMA MUNDI. www.almamundi.it
 

Edgardo Curcio - Figura di donna in un paese con effetto sole

Nato da un progetto di Nicola Spinosa, il Museo intende documentare, attraverso una selezione condotta con metodo storico-critico, quanto realizzato a Napoli nel corso del Novecento, entro i limiti cronologici indicati, nel campo della produzione artistica; in particolare, da quanti si applicarono, in quegli anni, soprattutto o quasi esclusivamente, in pittura, scultura e in varie sperimentazioni grafiche. Così da costituire uno strumento indispensabile, ma in città fino a oggi del tutto assente o quasi, perché dell’arte a Napoli nel secolo scorso possano essere adeguatamente evidenziati, come per altri aspetti e momenti della precedente vicenda artistica documentati in vari musei napoletani, ma non solo, tendenze e scelte, ruoli e incidenze, nel campo più vasto delle diverse esperienze condotte in altri ambiti culturali, sia locali che nazionali e internazionali. Per questo nuovo Museo, che si aggiunge alle altre strutture affini dipendenti dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e dalla Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico, Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Napoli, realizzato, intenzionalmente e significativamente negli spazi del Carcere Alto di Castel Sant’Elmo adiacenti la Biblioteca e la Fototeca di Storia dell’Arte aperte al pubblico, sono state selezionate ed esposte oltre 150 opere realizzate da circa 90 artisti napoletani, ma con l’aggiunta anche di alcune presenze di artisti non napoletani, che con ruoli diversi furono attivi in città. Si tratta di un nucleo notevole di dipinti, sculture, disegni o incisioni costituito integralmente con opere provenienti dalle stesse raccolte museali della Soprintendenza, dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, dal Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto e, soprattutto, con donazioni o con la formula del ‘comodato’, oggi sempre più diffusa in Italia e da tempo all’estero, di generosi artisti e collezionisti privati. Con il programma o l’auspicio che si tratti solo di un primo nucleo, che, con gli anni a venire, possa ulteriormente accrescersi, così da documentare altri, diversi e successivi aspetti della produzione artistica napoletana, ma non solo, del secolo scorso, per i quali al momento si è ritenuto più opportuno sospendere ogni giudizio critico non basato su sempre indispensabili basi storiche. La scelta degli artisti e delle opere è stata curata da Angela Tecce, direttrice del complesso di Castel Sant’Elmo, con la costante collaborazione dello stesso Nicola Spinosa, mentre la realizzazione del Museo si è resa possibile per il diretto coinvolgimento nel progetto della Regione Campania-Assessorato al Turismo e Assessorato ai Beni Culturali, con l’utilizzo dei fondi disponibili grazie al co-finanziamento dell’Unione Europea POR- FESR Campania 2007-2013. La Direzione Generale per il Paesaggio, le Belle Arti, l'Architettura e l'Arte Contemporanee ha concorso, per conto del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, alla realizzazione dei relativi apparati didattici, informativi e audiovisivi. Con il contributo di Italcoat, Metropolitana di Napoli, Seda Group. ‘Napoli Novecento’ si articola attraverso un percorso cronologico suddiviso per sezioni: dalla documentazione della Secessione dei ventitré (1909) o del primo Futurismo a Napoli (1910-1914) al movimento dei Circumvisionisti e del secondo Futurismo (anni Venti-Trenta); dalle varie testimonianze su quanto si produsse tra le due guerre alle esperienze succedutesi nel secondo dopoguerra (1948-1958), dal Gruppo ‘Sud’ al cosiddetto Neorealismo, dal gruppo del M.A.C. all’Informale o al Gruppo ’58. Seguono le sezioni riservate agli anni Settanta, con particolare riferimento, ma non solo, alle Sperimentazioni Poetico-visive e all’attività dei gruppi legati alle esperienze condotte nel campo del sociale. Fino all’ultima sezione, dove è documentata l’attività di quanti, pur continuando a operare dopo l’80 sperimentando linguaggi diversi, si erano già affermati in città in quel decennio, prima che il terribile sisma del 23 novembre colpisse e segnasse nel profondo realtà e prospettive di Napoli e di altre aree meridionali. Sulla base di quanto qui esposto sono state, pertanto, selezionate ed esposte opere di: Carlo Alfano, Enrico Baj, Mathelda Balatresi, Renato Barisani, Guido Biasi, Andrea Bizanzio, Giovanni Brancaccio, Giannetto Bravi, Emilio Buccafusca, Enrico Bugli, Francesco Cangiullo, Giuseppe Capogrossi, Luciano Caruso, Guido Casciaro, Giuseppe Casciaro, Luigi Castellano (Luca), Raffaele Castello, Alberto Chiancone, Vincenzo Ciardo, Francesco Clemente, Carlo Cocchia, Mario Colucci, Mario Cortiello, Salvatore Cotugno, Luigi Crisconio, Edgardo Curcio, Renato De Fusco, Lucio del Pezzo, Crescenzo Del Vecchio Berlingieri, Armando De Stefano, Gianni De Tora, Fortunato Depero, Giuseppe Desiato, Bruno Di Bello, Gerardo Di Fiore, Carmine Di Ruggiero, Baldo Diodato, Salvatore Emblema, Francesco Galante, Saverio Gatto, Vincenzo Gemito, Manlio Giarrizzo, Edoardo Giordano (Buchicco), Franco Girosi, Emilio Greco, Mario Lepore, Raffaele Lippi, Nino Longobardi, Luigi Mainolfi, Antonio Mancini, Giuseppe Maraniello, Tommaso Marinetti, Stelio Maria Martini, Umberto Mastroianni, Rosaria Matarese, Elio Mazzella, Luigi Mazzella, Emilio Notte, Mimmo Paladino, Maria Palliggiano, Franco Palumbo, Rosa Panaro, Edoardo Pansini, Guglielmo Peirce, Augusto Perez, Mario Persico, Giuseppe Pirozzi, Gianni Pisani, Carmine Rezzuti, Clara Rezzuti, Paolo Ricci, Guglielmo Roehrssen di Cammarata, Errico Ruotolo, Corrado Russo, Mimma Russo, Quintino Scolavino, Carlo Siviero, Domenico Spinosa, Bruno Starita, Federico Starnone, Toni Stefanucci, Guido Tatafiore, Ernesto Tatafiore, Giovanni Tizzano, Ennio Tomai, Raffaele Uccella, Maurizio Valenzi, Antonio Venditti, Gennaro Villani, Eugenio Viti, Elio Waschimps, Natalino Zullo. Il Museo dispone, inoltre, di un catalogo edito da Electa, con le presentazioni del Presidente della Giunta Regionale Antonio Bassolino, del Direttore Generale per il Paesaggio, le Belle Arti, l'Architettura e l'Arte Contemporanee Roberto Cecchi e del Soprintendente Lorenza Mochi Onori; una premessa di Nicola Spinosa, una introduzione della Direttrice Angela Tecce; e con saggi critici di Maria Antonietta Picone Petrusa, Angela Tecce, Mario Franco e Aurora Spinosa, Katia Fiorentino. (fonte: www.exibart.com)
 
{autore=zollo giuseppe}


 
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