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Note descrittive:
Alta/Bassa Marea. 6-7-1997.
L'incessante ed ossessiva ricerca di trovare un punto intorno al quale ricomporre la frantumazione dell'Io per cogliere le ragioni profonde del suo essere nel mondo, è la costante della ricerca di Ricciardi tra il 1995 e il 1997.
Le opere di piccolo formato, in cui alla libertà del colore si accompagna il rigore del segno per volgere ad esiti di sottile eleganza formale, sono testimonianza di un percorso artistico, che per quanto agli esordi, già mostra i segni di una ricerca, sia in termini di contenuti e di linguaggio, seria e consapevole. Una convinzione del suo fare artistico, quale strumento di una conoscenza oltre i limiti dell'umano, che spinge Ricciardi a misurarsi con spazi più ampi senza tentennamenti e con quel distacco di chi è consapevole che la vita è solo un viaggio verso quella libertà assoluta cui anela l'uomo.
Nella trilogia dell'essere, il processo di elaborazione delle forme e dell'espressione, che nella nascita e nella vita si rivela attraverso elementi atti a evidenziare l'inconsistenza corporea dell'essere (i pantaloni svuotati, i peli sono segni di perdita), trova, un momento di grande e controllata tensione nella morte. Qui Ricciardi attraverso una elaborata e controllata architettura della tela accompagnata da una stesura attenta e misurata del colore, (che prende consistenza materica nell'inserimento dell'oggetto, un libro combusto) ribalta i termini stessi dell'esistenza, trovando nella morte, come rivelazione del non conosciuto, il significato più profondo dell'esistenza.
Aurora Spinosa
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Atre opere: |