Arnaldo De Lisio, nato a
Castelbottaccio in provincia di Campobasso nel 1869, dove trascorre l’infanzia e l’adolescenza, si trasferisce a Napoli nel 1883. Mostrando una forte inclinazione per il
disegno si forma alla
scuola pittorica della tradizione napoletana, con gli illustri maestri quali
Domenico Morelli,
Ignazio Perricci e soprattutto
Gioacchino Toma, dai quali apprende le tecniche più avanzate e il segreto dei migliori cromatismi. Determinante per la sua
formazione artistica è anche la conoscenza del
pittore Eduardo Dalbono. Nel 1899 si reca a Parigi, dove rimane quattro anni; in questa città è con gli amici
Pietro Scoppetta,
Raffaele Ragione e
Antonio Mancini. L'esperienza parigina da nuova linfa alla sua produzione e gli permette di sganciarsi dalle influenze eclettico-morelliane presenti nelle
opere giovanili: qui viene a conoscere ed apprezzare gli
impressionisti francesi ma, anche intuendo la funzione rivoluzionaria di questa
pittura, non ne subisce completamente l'influenza e sa piuttosto mediare la nuova corrente alla vecchia tradizione ottocentesca napoletana. Tornato a Napoli,
De Lisio si sposa con
Alfonsina Di Mauro dalla quale ha numerosi figli. L'
artista ormai affermato, nel 1923 si trasferisce a Roma, ove rimane sino al 1925, qui esegue tra gli altri, i ritratti di
Francesca Bertini e di
Matilde Serao, e viene consacrato
pittore di successo dalla committenza romana che fa a gara per farsi ritrarre.
Artista versatile spazia dalla tecnica del pastello all'affresco, all'acquerello e all’olio, eseguendo anche piccole tele con scene di genere, ritratti, nature morte, paesaggi, scene di caffè, vedute di Napoli e Parigi con una spiccata nota di stile personale. Esegue anche parecchie decorazioni in edifici pubblici e privati e fa l’illustratore di riviste e spartiti musicali. Dal 1888 al 1911, espone alle mostre della promotrice Salvator Rosa di Napoli e partecipa ad eventi e a esposizioni nazionali.
Arnaldo De Lisio, pur viaggiando spesso e ritornando più volte a Castelbottaccio, vive per lo più a Napoli, lavora guardando il mare di Mergellina che dipinge mirabilmente in alcuni tra i suoi
quadri più significativi. Molte in collezioni private, le sue
opere sono esposte nella
Galleria d’Arte Moderna a Roma, nella
Pinacoteca di Palazzo Reale a Napoli, al
Museo di Bombay. Muore di notte, nel 1949, tra i suoi
pennelli e i suoi
colori, quasi ottantenne, lasciando molte opere incompiute ed un ultimo
quadro in cui ritrae l’adorata nipotina.