"Eight to Eighty". Peter Lodato in mostra al Museo Emblema
Peter Lodato nasce a Los Angeles, studia e si forma nelle scuole e nelle Università californiane di metà anni ’60; inizia la sua esperienza lavorativa in California e specificamente nella California del Sud.
Questo significa molto nella sua esperienza artistica e di vita. Ricordiamo anche che alla metà degli anni ’60 iniziano a prendere consistenza tutti i movimenti politici e studenteschi centrati sulla non violenza, sulla lotta alla guerra del Vietnam e sulle tematiche dell’apartheid dei Neri americani. Questo incredibile mix di idee politiche e sociali, in uno con la realtà circostante fatta di spazio e luce, ha forgiato una personalità che ha saputo confrontarsi con tutte queste tematiche ed elaborarle in chiave artistica in modo eccellente.
E soprattutto Lodato investiga la tematica della visione in rapporto allo spazio nel senso che la “visione” contiene in sé un paradosso: “promette il mondo ma rimane frustrantemente parziale” ( Merleau-Ponty in The Primacy of Perception) in quanto limitata dalla condizione della realtà fisica. La visione perciò è illusione; essa è ben lontana dall’essere perfetta perché, pur offrendo la verità della realtà portata immediatamente a livello di consapevolezza, offre nel contempo anche irrealtà ed errore. L’ambiguità contenuta nella visione è quello che Lodato analizza e sperimenta. ( Cynthia Penna Simonelli)
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