MarcianoArte presenta il libro "Napoli antica" di Raffaele D'Ambra (Napoli, 1889).
D'AMBRA RAFFAELE. "NAPOLI ANTICA illustrata con 118 tavole in Cromo-Litografia". Napoli, (Reale Stabilimento Litografico Cav. Raffaele Cardone). 1889.
In-folio (460 x 330 mm), pp. 316 non numerate, frontespizio litografico stampato a colori, tavola con Piazza del Porto dopo il Risanamento, pianta topografica di Napoli ripiegata più volte, e 114 tavole cromolitografiche da soggetti di Matteo Zampella e Francesco Aversano protette da velina fuori testo. Legatura non coeva mezza pelle rossa con angoli, tasselli fregi e dicitura in oro al dorso e al piatto. Esemplare in ottimo stato.
PROSPETTO DELL'OPERA
La moria colerica del 1884 che mostrò le condizioni edilizie ed igieniche di una gran parte di Napoli, esser tali da costituire un pericolo perenne per la salute pubblica, diè per così dire, occasione al bonificamento della nostra città. La magnanimità del Re, che lasciò i suoi castelli per recarsi qui fra noi dove si moriva ed il voto del Parlamento crearono la legge del 1885 con lo scopo di risanare questa città, assegnando la somma di cento milioni. Si diede subito mano ai progetti: un disegno di risanamento de' bassi quartieri, con abbattere casamenti, rialzare strade mediante colmate e con costruire vie larghe con nuovi edifici; un' ampliamento della città alla periferia; una completa ricostruzione della rete generale di fognatura.
[…] Per l'opera del risanamento che si estende su di un' aria di 980.686.76 metri quadrati, vengono ad essere abolite 144 strade vecchie e 127 allargate; si abbattono 56 fondaci e 422 isolati di case, di cui 391 totalmente e 136 parzialmente: si distruggono 17.000 abitazioni e 64 tra chiese e chiesette. […] La parte della città sulla quale si avventerà senza posa il piccone del risanamento è fra le più antiche, e comprende vie e piazze dove sopra alcune vetuste lingue di mare sonosi per tanti secoli serbati avanzi di opere dell' epoche greca e romana, del Ducato, e delle dominazioni normanna, sveva, angioina ed aragonese. […] Il Municipio dunque lascerà demolire ogni avanzo di architettura lombarda, normanna, sveva, angioina, aragonese, e dicasi pure del risorgimento, del borrominesimo vicereale, dell'accademico restauratore dell'arte.
[…] E pur sarà cosi. Il nostro è un parlare al vento. Nessun patto fu stipulato dall'inisipiente nostro Municipio con la Società del Risanamento a fine di conservare i tanti monumenti di grandissima e talvolta straordinaria importanza per la Storia nostra e per l'Arte, e v'è fortemente da temere, non andranno in tutto o per la massima parte perduti. Laonde noi ad ovviare a tanta jatttura, non potendo far di meglio, pubblichiamo quest'opera illustrata con tavole in cromolitografia, dal titolo Napoli Antica, affinché se non altro, rimanga ai posteri un ricordo ed un' immagine di tale e tanta ricchezza.
Alcune tavole: Palazzo Dognanna, Napoli da Mergellina, Vico Vasto a Chiaja, Villa Reale, Chiatamone, Spiaggia Santa Lucia, Strada Santa Lucia, Gradelle S. Giuseppe, Porta Capuana, Gran Guardia, San Sebastiano, Strada Porto, Piazza Mercato, S. Agrippino a Forcella, Palazzo Sanfelice, Piazza dei Vergini.
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