A Portici la pittura di due secoli, tra antico e moderno...
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17/05/2011 - Con tecnologia attuale, di più facile consultazione, vi invitiamo aconsultare - IL NUOVO SITO WEB: marcianoarte.com 08/03/2011 - Novità: visualizza tutta la Galleria delle opere disponibili di Marciano Arte - VISUALIZZA TUTTA LA GALLERIA 17/02/2010 - Associazione culturale onlus. Noi di MARCIANO ARTE appoggiamo l'associazione ALMA MUNDI perché conosciamo direttamente queste persone e abbiamo potuto constatare il loro quotidiano e concreto impegno. - ALMA MUNDI 29/07/2009 - "Le Antichità di Ercolano" (1757 - 1792). Presentazione della bellissima opera del XVIII sec. sugli antichi scavi di Pompei, Ercolano e Stabia. - LE ANTICHITA' DI ERCOLANO ESPOSTE 22/05/2009 - Emblema Opificio: "Il maggior scopo delle opere sembra essere quello di trasformare il pensiero in materia" - EMBLEMA OPIFICIO
{autore=striccoli carlo} A Carlo Striccoli voglio dedicare un piccolo spazio presentando un'opera tipica della sua produzione accompagnata da qualche breve cenno critico e biografico. Partendo dagli insegnamenti di Crisconio, Striccoli ha saputo guardare avanti creando uno stile inconfondibile, tutto suo che è diventato punto di riferimento per la nuova figurazione degli artisti napoletani e non.
Parlando di AntonioBresciani, Domenico Rea ha sottolineato la "impalpabile e mite solitudine" che, effettivamente, può essere considerata la cifra distintiva di questo pittore di difficile definizione, teso alla costruzione d'una pittura piacevole, fatta di forme compite ed eleganti, sensuale ed accattivante, ma non per questo vacua e lontana dall'esprimere un contenuto di pensiero. Il Maestro ha vissuto tutto il travagliato percorso degli anni tra le due guerre, cercando di agire sull'affidamento formale per ritrovare uno spessore più intenso a quella partecipazione d'intimità cui egli ha tentato di dare il volto delle sue modelle. (R. Pinto)
Autore: ANTONIO BRESCIANI (1902 - 1998) Titolo: VOLTO Tecnica e superficie: OLIO SU TAVOLA Dimensioni: 33,5 x 26 cm
In questa sezione proponiamo alcuni volumi d'arte a prezzi speciali (Sono disponibili solo i volumi che riportano l'indicazione del prezzo). Se sei interessato, chiamaci al numero 081485756 o manda una mail a info@marcianoarte.it ...
{autore=asturi antonio} Omaggiamo il ricordo dell'indimenticabile artista di Vico Equense, proponendo agli amici collezionisti la vendita di una inedita collezione di sue opere:
DON PINUZZO: (.. ) Asturi, mezzo secolo e tutto un travaglio che ogni artista, anche Michelangelo, sa di aver dovuto vivere prima di conquistare la fama, perché doveva consumare sino in fondo l'esperienza di se, conquistando se stesso. L'amore di Asturi all'arte è solo quello di un romanzo vissuto. E ha stagioni di primavera, qualche nuvola di autunno, scarse burrasche invernali e un torrido saettar di infocati giorni da estate mediterranea: mezzo secolo di battaglie ardenti, che giocano sul piano di credi professati, tutti in sintonia con la propria sete di vivere di umanità, di confessare l'umanesimo esistenziale lungo un modulo di scelte, determinate dai tempi storicamente creati dal suo amore per l'arte come servizio a un ideale di bellezza incandescente. Ed è mezzo secolo di una costruzione d'uomo che s'è fatto da se, senza maestri e senza principi, anche se ai suoi esordi di pittura si è trovato tra Morelli, Gemito e Mancini, com'è noto, e si è ripetutamente scritto di lui; anche se ha messo in arnese opere nelle quali sin dai suoi primi passi osava dar prova di valore tra la spatola e il morbido sciorinare su vetro, tra legni impregnati di pasteggi e tele di sacco cariche di olii.
{autore=de martinis ornella} Ornella De Martinis ha pubblicato il suo ultimo catalogo "Riflessi" con la presentazione del giornalista e scrittore Pietro Gargano. Con l'occasione mostriamo alcune opere della sua ultima produzione accompagnate da testi critici.
La materia spessa e colorata sparsa sulla tavola per narrare l’anima, le emozioni. Questo lucente contrasto di concretezza e sogno è il segno di Ornella De Martinis, porticese. Forse perché opera su un territorio che da sempre è stato un fervido crocevia di arte, perché la luce vesuviana da sempre continua ad attirare e stimolare pittori di vaglia o forse deriva dal fatto che tra i suoi maestri - oltre ad artisti innovativi del valore di Renato Brancaccio, Enrico Bugli, Mario Persico, Guglielmo Longobardo, Anna Romanello - figurano il fotografo Mimmo Jodice, il poeta Michele Sovente, il critico d’arte Giorgio Di Genova. Diverse tendenze da raccogliere per creare uno stile del tutto personale, riconoscibile al primo impatto, fatto di impasti di malte, polvere di marmo, sabbia, pigmenti, foglie d’oro e d’argento, teneri toni del celeste, bianchi rilassanti o abbaglianti alternati a squilli vermigli e altre vivaci cromie. Luminose albe primordiali, calde terre d’ombra, evanescenti marine, ori e argenti che catturano luce delicata sulla superficie materica, elevandola a “materia spirituale”, si fondono nella costante ricerca di un equilibrio e un’armonia al tempo stesso estetici e interiori. Se le chiedi di descrivere la sua pittura, impresa ardua, ti parla di un sasso lanciato in un lago: l’impatto con l’acqua disegna cerchi concentrici che pian piano si disperdono mentre il sasso continua il suo percorso alla ricerca degli abissi, sino a posarsi sul fondo. E’ pure una metafora della vita, ma aiuta a capire perché davanti alle sue opere raccogli un sentimento di quiete, di dolcezza, e insieme di vertigine. Poi scopri che una sua opera si chiama ”Tracce di cerchi sull’acqua” e un’altra “Oltre un velo d’acqua non lascerò tracce” e così via, per comprendere che l’acqua è un tema dominante nella sua pittura: calma, agitata o sospesa nell’aria sottoforma di foschia che trasforma e unisce in un tutto unico dove la materia gradualmente si sfalda tramutandosi in “macchie di luce”, presenze indefinite e vibranti. Per Ornella, è evidente, anche l’arte è un sasso lanciato nello stagno: un presente in divenire e una ricerca, un viaggio incerto, un gioco di riflessi, una ricerca perpetua e una promessa. Pietro Gargano
{autore=waschimps elio} Con questo articolo, presentiamo e proponiamo al nostro pubblico tre opere di Elio Waschimps. Il tema dei giochi infantili.
Accentuando la designazione emblematica esistenziale che era venuta configurando da circa metà degli anni Settanta, in particolare sul tema dei giochi infantili (Il salto della corda, Il cavalluccio, La settimana, Mosca cieca, Girotondo), proponendo insistentemente la disperata presenza di sperdute esili figure appunto infantili, un altro isolato, operante nella franosa contestualità napoletana, come Waschimps già nei primi anni Ottanta si fissa più immaginosamente su tali temi in grandi cupe tele. Ove su bassissimi orizzonti, in una sorta di squilibrante prospettiva aerea delineando luoghi deserti (emblematicamente campi d'esistenza), le figurine si schiacciano inconsultamente, colte ancora come in una vitalità quasi estrema, attorno alla traccia delle caselle del gioco iscritte su un terreno indistinto, quasi unici residui segni d'orientamento (Girotondo com'è bello il mondo, 1981). Sono tele di intensa risonanza cromatica, dal tessuto pittorico consistente e caldo. Questo infine al volger del nuovo decennio fattosi di definizione più corsivamente drammatica. Enrico Crispolti
Il primo dipinto:
"Giochi". Olio su tela di 50 x 80 cm del 1978, datato e firmato in basso a destra 1978 Waschimps . ...
Fino al 6 di gennaio attuiamo la promozione che chi acquista da noi un'incisione d'epoca, ne avrà in regalo un'altra.
Le stampe antiche sono un oggetto prezioso di arredamento ed un regalo ricercato e fine, tra l’altro che abbraccia ogni fascia di prezzo. Molti nostri clienti collezionano incisioni d’epoca e vanno alla ricerca di stampe sempre più rare e difficili da trovare sul mercato. Molto del nostro tempo libero lo dedichiamo proprio alla ricerca di libri e stampe antiche soprattutto napoletane. E proprio la nostra passione per la stampa antica cerchiamo di trasmetterla il più possibile. ...
Autore: SALVATORE PETRUOLO (1857 - 1942) Titolo: COMPOSIZIONE D'ESTATE Tecnica e superficie: OLIO SU TELA Dimensioni: 60 x 40 cm
L'opera è firmata S. Petruolo in basso a sinistra e reca il titolo a tergo.
Salvatore Petruolo (Catanzaro, 1857 - Napoli, 1942). Figlio di un militare di carriera, si formò presso l'Istituto di Belle Arti di Napoli sotto la guida di Achille Carrillo e di Gabriele Smargiassi. Dipinse sia ad olio che ad acquerello, affermandosi ben presto con l'esecuzione di marine e paesaggi che rivelano la discendenza della Scuola di Posillipo e di Edoardo Dalbono. ...
Franco Girosi. Proveniente da una famiglia di artisti, apprende dal padre i primi rudimenti della pittura. Dopo aver compiuto studi classici e frequentato il corso libero di scultura all'Istituto d'Arte di Napoli, si arruola in marina, partecipando al primo conflitto mondiale. Dal 1921 al 1923 studia pittura di paesaggio con Giuseppe Casciaro e di figura con Paolo Vetri. Di questi anni sono le sue prime mostre, che riscuotono un immediato successo: nel '21 espone Fiori e Giardino alla rassegna dei "Grigio-Verdi", nel '22 presenta alla Società Promotrice "Salvator Rosa" il dipinto Case, acquistato dal barone Chiarandà e al Circolo della Stampa il quadro Piccolo Ponte, comprato da Matilde Serao.
Autore: FRANCO GIROSI (Napoli, 1896 - 1987) Titolo: FOSSILE Tecnica e superficie: TECNICA MISTA SU CARTA RINTELATA Dimensioni: 68 x 78 cm Anno: 1968
Ma, insoddisfatto di tali opere, si trasferisce a Roma, dove prende in affitto lo studio di De Chirico, ...
{autore=lippi raffaele}Raffaele Lippi (Napoli, 1911 - Napoli, 1982) è uno degli artisti più originali del Novecento napoletano. Qui presentiamo le nostre opere disponibili (e le relative autentiche) con alcuni cenni biografici e critici.
"BIMBO" OLIO SU TELA 27 x 18,7 cm. L'opera è firmata Lippi in basso a sinistra. A tergo il cartiglio della Galleria Mediterranea e il timbro Lippi sul telaio
Raffaele Lippi (Napoli, 1911 - 1982). Sostanzialmente autodidatta ed estraneo all'ambiente artistico napoletano, Lippi esordisce nel '31 con la partecipazione a una mostra dei GUF al Maschio Angioino.Il ritrovamento alcuni anni fa di una ventina di olii dipinti tra il '25 e il '44 ha consentito di correggere l'ipotesi secondo cui il giovane artista si sarebbe formato al seguito della pittura "sobborghista" di Crisconio (P. Ricci, 1984).I dipinti recuperati documentano invece una prevalente attenzione verso certi aspetti del Novecento italiano e segnatamente verso l'ultima stagione metafisica di Morandi, Sironi e Carrà (M. Corbi, 2004).L'artista frequentava le lezioni serali della Libera Scuola di Nudo, nell'Accademia di Belle Arti, quando, nel '42, dovette partire per il fronte russo. Con la disfatta dell'esercito italiano, riuscì a rientrare in Italia e a raggiungere Napoli. Tra il '45 e il '48 frequentò la cerchia dei giovani che si riunivano intorno a Pasquale Prunas e alla rivista "Sud". Nella collettiva del Gruppo Sud del giugno del '48, Lippi espose il "Ritratto di Anna Maria Ortese col gatto" e alcune delle "Macerie", dove, attraverso una pittura stravolta e concitata, appariva una Napoli dolorosamente sfigurata dalla guerra. Nei primi anni'50 Lippi avvertì tutta l'urgenza dell'impegno politico, con risultati complessivamente modesti, ma apprezzabili per l'autenticità della testimonianza civile di opere come "Le quattro giornate di Napoli". Nel decennio successivo, crollate le dogmatiche certezze del programma neorealistico, la pittura di Lippi si presenta completamente rinnovata. La violenza gestuale e cromatica agita e deforma la compagine plastica, dando vita ad immagini di potente visionarietà. "Animale rosso" e "Animale rosso e giallo", del '60, rappresentano il momento più alto di questo processo, che salda con esiti di grande originalità la linea dell'action painting statunitense con quella del neoespressionismo europeo. Negli anni Settanta la città ritorna sulla scena con i segni di una quotidianità cupamente drammatica. Nelle opere degli ultimi anni le ombre si diradano e la luce, sullo sfondo di giardini e campagne o in interni appena accennati, scioglie la dura compattezza dei corpi. Poi, due quadri realizzati poco prima della morte, "Donna con cappello" e "Divano rosso", aprono inaspettatamente su una nuova tonalità espressiva, mentre il colore si rianima di improvvise accensioni timbriche. Proprio in quei giorni, su una parete del suo studio, Lippi aveva scritto: "Fantasia del colore". [Maria Corbi - 9cento. Napoli 1910-1980 per un museo in progress - Electa Napoli]
"CAMPAGNA" OLIO SU CARTONE 30 x 41 cm. L'opera è firmata LIPPI in basso a destra ed è pubblicata e descritta sul catalogo monografico edito da Paparo in occasione della grande mostra personale antologica al Castel dell'Ovo di giugno 2004. Di seguito il passo tratto dal libro riguardante quest'opera e la successiva che è dipinta sul retro dello stesso cartone.
Ad un periodo precedente al 1937, dai verdi e dai rosa delicatissimi, sottilmente impastati in un velo di grigio, si può assegnare "Campagna", un paesaggio dalla fitta tessitura pittorica e dall'intonazione complessiva sobria e quasi aspra. Questo paesaggio scosceso e accidentato (probabilmente una campagna delle colline dei dintorni di Napoli, i Camaldoli o Capodimonte), dalla materia pittorica prosciugata e dai verdi aspri, affondati nelle rughe del terreno, è stato probabilmente eseguito dall'artista su un suo dipinto preesistente: a destra, verso il basso, s'intravede appena, largamente coperta da pennellate di colore sovrapposto, la scritta "R LIPPI XIII" che dovrebbe appartenere al dipinto sottostante, del 1935.Sul retro di questo paesaggio è dipinta una "Natura morta con bugia e caffettiera", anch'essa probabilmente da datare intorno al 1937. L'opera per la composizione con il piano del tavolo rialzato, a chiudere interamente lo spazio, e l'asciutta, energica resa del dato figurativo può ricordare alcune nature morte dipinte in quegli anni da ùcrisconio e da Vittorio. In particolare presenta caratteristiche molto simili una Natura morta di quest'ultimo del 1931 già collezione Ricci. [Maria Corbi - Raffaele Lippi. Dipinti e disegni 1925-1982 - Paparo Edizioni - 2004] ...
Autore: GIUSEPPE ZOLLO (Napoli, 1960) Titolo: NAPOLI DANZANTE Tecnica e superficie: ACRILICO SU TELA DI JUTA Dimensioni: 46 x 120 cm Anno: 2014
Tutti i sensi. I colori, i sensi e l'armonia sono predominanti nell'attuale fase di Giuseppe Zollo. La sua natura creativa é espressa con una stimolante sincronia, un lavoro in cui l'ispirazione arriva dalla sublimità musicale, poetica e pittorica. Un compasso lirico che si manifesta e si accenna trasmettendo una grande vitalità colorata per mezzo delle sue "tracce". ...
{autore=persico mario}Mario Persico è un mito! Amo la sua arte e provo una profonda ammirazione per la sua persona. Qui presento un disegno a tempera su cartoncino nero degli anni Cinquanta: Carro Funebre!
"Ritratto" olio su tavola 26,5 x 40,5 cm Questa bella opera di Vincenzo Caprile è inedita. Il soggetto è molto probabilmente il fratello del pittore. L'opera è firmata "V. Caprile" a punta di pennello nel colore sulla destra della tavola. Le prove di pulitura confermano che la firma è coeva al dipinto. Sul retro è iscritto: "Il dipinto a tergo è opera autentica del pittore Vincenzo Caprile. Tito Diodati." L'autentica, riportata in foto qui sotto, è di Tito Diodati (Napoli, 1901 - ?), figlio del pittore Francesco Paolo Diodati (1864 - 1940). E' stato pittore, restauratore, collezionista e grosso esperto d'arte napoletana. Anche la cornice è di epoca. ...