Note descrittive:
È nato a Portici (NA) il 18/6/1951. Ha frequentato l'Istituto d'Arte e l'Accademia di Belle Arti di Napoli (Sezione Scultura). Dal 1975 insegna Discipline Plastiche. Vive e lavora a Portici. Si è interessato alla scultura realizzando le prime sculture in ferro. In seguito ha sperimentato nuovi materiali (resine, terrecotte, cemento). Negli ultimi anni ha indirizzato il suo interesse specialmente al marmo e al bronzo.
È docente ordinario all'Accademia di Belle Arti di L'Aquila.
Ha esposto in personali e collettive in diverse città:
1971, Mostra al Comune (Giochi della Gioventù) - Poggiomarino (NA).
1972, Personale Galleria d'Arte «La Scintilla» Vico Equense (NA); Rassegna Nazionale «Il fauno d'oro» Portici (NA); I Premio Nazionale «Leone d'Argento» S. Antimo; I Biennale Nazionale d'Arte «Castello Doria» Angri.
1973, Rassegna Nazionale «Citta di Avellino» Avellino; II Annuale «S. Lorenzo 73» San Lorenzo; 5° Premio Internazionale «Città di Fondi»; I Premio Nazionale «Cava dei Tirreni e la Regione Campania» Cava dei Tirreni.
1975, Tre scultori alla Galleria d'Arte «La Vecchia» Portici (NA).
1977, Alla Galleria d'Arte «Pegaso» collettiva di grafica Portici (NA). XLI Fiera del Levante, Bari.
1979, Collettiva alla Galleria di Arte «Arcobaleno» Salerno; Rassegna al Palazzo dell'Arte di Milano.
1980, Personale alla Sala Esposizione E.P.T. Frosinone.
1981, Mostra di scultura Galleria d'Arte Nanni Bologna; Mostra di Scultura Galleria d'Arte «Apogeo» Napoli.
1982, Mostra per la Palestina alla Sala Gemito di Napoli; Collettiva di Scultura alla Galleria d'Arte «Ghirlandina» Modena.
1983. Mostra di scultura - Palazzo Vescovile di Cava dei Tirreni; Mostra di scultura - Giardini Villa Guariglia, Raito; Mostra di scultura «Laceno d'oro» Avellino.
1984. Mostra di scultura «Giardini Villa Guariglia» Raito. 1985, Mostra di scultura «Giardini Villa Guariglia» Raito. 1986, «Scultori a Portici»; Biblioteca Comunale di Portici; «Primo Vere» I Rassegna Internazionale.
1988, Il disegno, questo sconosciuto - Cava dei Tirreni; Segno, sogno, simbolo - Villa Campolieto. Ercolano.
1989, Un omaggio ad Oplontis - Spazi della fabbrica d'Armi - Torre Annunziata.
"È la materia, questa materia di Iacomino, così contristata, eppure cosi accarezzata, che segnala questo protagonismo plastico. Sembra, la scultura di lacomino, esser fatta solo per se stessa, racchiusa com'è nelle sue allitterazioni: castigata, repressa, conclusa e levigata in alcuni tratti anatomici, e poi lasciata andare nelle parti meno salienti, quelle che non toccano il sentimento, pur se arrotondate o quasi piegate e comprese in se stesse. È una maniera, questa di trattare la forma, che abbiamo visto pure in Bodini; non come in Perez, ove essa, col groviglio di tutti i volumi, è completa ridondanza. Qui, con Iacomino, è sintesi, è quasi semplicità e maniera che talvolta genera anche il mostro, quello dell'aggressività e non del prodigio, della totale dissolvenza di ogni forma di bellezza dalle linee studiate e perfette, dai torcimenti magistrali e dalle essenziali plasticità. Qui, va detto ancora, è tutto uno scavalcamento dei rigori dei gesti e dei contenuti di struttura, senza che il superfluo trovi adito ad inserirsi in questi tagli così netti. Nell'analizzare questa cultura, per lui, come per molti artisti, dai maestri contemporanei, da Venditti in poi, è un po' come fare lo scavo nella cultura meridionale che trovi pure nella pietra di Mazzullo come nella nudata essenza di Calò.
Iacomino, dal suo canto, non lascia mezzi termini al dialogo che impone; egli racconta e lancia tanti perché e, nel chiedere risposta, sa già quel che dovrà ascoltare da chi lo interloquisce; ma, prima di smuovere tutte le acque, egli chiarisce le sue assunte anomalie, e, senza mezzi termini, le pone nella più schietta evidenza".
(Mario Maiorino)
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