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Autore:

CAPALDO RUBENS

N - M:

Parigi, 1908 - Napoli, 1997

Titolo:

Figura

Tecnica:

Carboncino su carta

Anno:

1973

Misure:

96 x 50 cm

Note descrittive: La storia di Rubens Capaldo è complessa e piuttosto drammatica, nel senso interiore di ansie e di macerazioni spirituali, di impulsi e di sensualità, di ribellioni improvvise e di implacabili ragionamenti, urgenti e presenti per un lungo periodo di anni, dal tempo in cui si dedicò alla pittura dopo aver sperimentato, come Renoir, la maiolica e la ceramica. In questi ultimi trenta anni egli si è imposto all’attenzione del pubblico e della critica, ha partecipato alle più importanti mostre ottenendo successi notevolissimi e, quel che più conta, ha maturato la sua pittura, depurandola da ogni piacevolezza coloristica, realizzandola e rassodandola con la magia della forma e dei volumi (i «valori tattili» di Berenson). C’è in lui, è vero, un continuatore della pittura napoletana più qualificata del Seicento e dell’Ottocento, ma vi è anche, e soprattutto, un innovatore e un ribelle, un autentico rivoluzionario, animato da un fervido spirito di classicità (farò un nome grosso: Masaccio), il quale — particolarmente nei ‘nudi’, in quei suoi nudi poderosi e plastici di una squisita bellezza statuaria —, anche a costo di apparire magro e consunto nella colorazione, si sgancia dalla tradizione napoletana per immettere la sua pittura in un filone ben più nobile e concreto di modernissima classicità. Anche nelle ‘impressioni’ di paesaggio (Napoli, Venezia, Roma) egli tende al blocco unitario, evitando le suggestioni sia del ‘pittoresco’, sia del descrittivo: tende (come desiderava Cezanne) alla solidificazione dell’impressionismo, in un’aura intensamente drammatica. Nessun segno, in lui, di frivolezza. Chi osserva i suoi ‘nudi’ comprende subito il temperamento del pittore, ed anche la sua potenza espressiva, la sua classicità, il suo modo di intendere la modernità, da vero rivoluzionario, che volta sdegnosamente le spalle alle mode e alla accademia delle avanguardie. (P. Girace)

Atre opere: