Note descrittive:
Leon Giuseppe Buono debuttò brillante¬mente come vedutista ispirato soprattutto al mare e al paesaggio del porto di Pozzuoli dove visse fino alla morte. La sua pittura ha un andamento classico e qualche volta risente della Scuola di Posillipo, per esempio nel paesaggio Lago Patria del 1936; ma anche il Buono, a mano a mano che riscosse successo, involgarì la sua pittura fino a cadere nel gusto commerciale più banale. Nella fase iniziale egli fu, tra l’altro, un grafico sensibile, come dimostra un affiche molto bello, di propaganda turistica, dedicato alle Terme Puteolane. Buono fu mae¬stro di molti artisti dei Campi Flegrei e tra gli altri dette i primi insegnamenti a Vincenzo Ciardo. Buono è forse l’ultimo rappresentante del dalbonismo. Nelle ultime sue opere i toni lattiginosi, le atmosfere madreperlacee e tutto ciò che costituisce il linguaggio del vedutismo di Dalbono si fanno ancor più sottili e sensibili. Il pittore lavorò e si mantenne lucido fino agli ultimi mesi di vita. Con la morte di « Sci-sci», tale era il nomignolo che gli avevano affibbiato i suoi amici, scomparve un uomo che, a pane la pittura, ebbe una vita avventurosa e difficile. (Paolo Ricci – Arte e artisti a Napoli)
|
Atre opere:
|