Note descrittive:
Ettore Baldi: “… Caratteristica del suo fare è la “violenza” del colore che subito colpisce l’osservatore, ma è una violenza dosata con estro e misura, senza tradire la spontaneità che determina la scelta del tema, perché in quanto artista ha degli impulsi interiori ben chiari e l’esecuzione di ogni sua opera è l’espressione dell’arte stessa che si sviluppa in lui. La conoscenza di Vincenzo Aprile non è conoscenza convenzionale del vero, lo si capta da come uno studio attento della natura abbia trasmesso sulla tela una necessità di aria aperta e di luce che scivola e si infiltra nei suoi casolari, nei suoi viottoli cogliendo i momenti più significativi e vibranti di luce di una giornata. Le opere evidenziano il valore artistico di questo pittore che cerca un suo mondo reale, una maniera ideale per parlare di sé, con le sue tele sempre varie e possenti, autentiche e chiare come fossero luce”.
Fino a pochi anni fa vi era della diffidenza nei confronti dei giovani artisti, per le loro “Nuove Idee” di mutare e stravolgere la nostra tradizionale visione dell’arte. Al contrario, per ammirare appieno il valore artistico del giovane Vincenzo Aprile, è necessario metter da parte tutte queste prevenzioni guardando piuttosto il suo senso pittorico. Egli unisce una conoscenza tecnica ad un gioco di luci, delicato passaggio tra luci e ombre, più toni cromatici che definiscono la distinta posizione delle figure in uno spazio lieve ed allo stesso tempo vibrante. La sua arte assume un languore sentimentale nella rappresentazione di paesaggi immersi in una tranquilla e luminosa serenità in un ampio cielo blu. (Gerardo Marciano)
Vincenzo Aprile è nato a Napoli nel 1952,attualmente vive a Pescara. Parecchie critiche sono state scritte sul suo stile di dipingere. Marciano di Gerardo ha scritto che fino a pochi anni fa non c’era alcuna diffidenza con i giovani artisti a causa delle loro "idee Nuove" di cambiare e sconvolgere la veduta tradizionale d’arte. Scrive, comunque, al contrario, di ammirare il valore artistico del Vincenzo Aprile. L’artista unisce una conoscenza tecnica con un gioco di luci, un passaggio delicato tra il buio e la luce, più i toni cromatici che definisce la posizione notevole delle figure in uno spazio che è entrambi vivo e vibrante. Il Marciano descrive l'arte dell'Aprile presumendo come un languore sentimentale in rappresentare di paesaggi immersi in una tranquillità calma e luminosa ed i cieli vasti blu
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Atre opere:
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