Note descrittive:
La grande personalità di Luigi Crisconio abbraccia un arco assai ampio nella storia delle arti figurative del Mezzogiorno. Egli sebbene ufficialmente non sia mai stato considerato tale, è, di fatto, il protagonista assoluto della pittura napoletana dal 1920 al 1946 epoca in cui, a soli 54 anni, improvvisamente morì. Rappresenta insieme ad Emilio Notte la spinta più forte e significativa al rinnovamento della pittura a Napoli. Artista di sicuro talento e di ferme convinzioni, Crisconio ha respinto ogni tipo di lusinga legata alla tradizione per dar vita a opere dense di contenuto e lontane da ogni piacevolezza. Renato Guttuso, tra le altre cose, disse di lui: “…Crisconio è un pittore semplice. Perciò è difficile. Perciò al nostro occhio “moderno” può passare quasi inosservato. […] Crisconio è una voce di cui va dato conto, nella pittura dei primi quaranta anni di questo secolo, ed è una voce più forte di altre, più pura e più vera, anche se non fu futurista, metafisico o altro, ma solo un vero pittore, legato agli uomini che conosceva, alla terra, alle cose, al paesaggio che conosceva”.
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Atre opere:
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