Note descrittive:
Figlio del console italiano ad Odessa ebbe un’infanzia alquanto avventurosa. Rimasto orfano di padre ad appena un anno, la madre si risposò e seguì il secondo marito in Spagna, morto anche quest’ultimo, dopo qualche anno fu affidato dalla madre, costretta a trasferirsi in Italia, ad un suo parente che era il direttore del carcere madrileno. Le sue prime frequentazioni furono quelle che potevano ipotizzarsi in un ambiente carcerario. Il giovane Nicola, amante della libertà e stanco della educazione restrittiva cui era sottoposto, fuggì e si aggregò ad una carovana di zingari girovaghi procacciandosi da vivere schizzando ritratti a gente di passaggio. Ricongiuntosi alla madre fu in Italia ed a Roma conobbe Carlo Siviero che intuito il suo talento lo fece ammettere alla scuola di nudo dell’Accademia di San Luca, che frequentò per un breve periodo. Il giovane artista da Roma venne a Napoli ove conobbe Eduardo Dalbono che lo prese in simpatia e lo indirizzò verso la pittura di paesaggio che gli era più congeniale. Artista essenzialmente autodidatta, dipingeva di “getto”, avendo un talento innato e naturale, Gemito osservando una sua opera disse: “è un giovane la cui abilità dipende dall’intuizione pittorica e dal fatto che ogni buon lavoro, come’questo qui, nasce senza sforzo, da un’intima e involontaria capacità tecnica”.
La produzione del De Corsi fu vastissima e di facile collocazione, attratto dalle atmosfere del golfo partenopeo si stabilì definitivamente a Napoli dipingendo innumerevoli paesaggi nei modi della tradizione posillipista ma risentendo della influenza della tavolozza dalboniana, sino a raggiungere una propria fisionomia pittorica, pennellate larghe e pastose, dai colori vivi e felicemente armonizzati il tutto inserito in una sicura solidità di impostazione.
Nel 1913, di ritorno da una esposizione tenutasi a San Paulo in Brasile, conobbe il collezionista e mecenate conte Matarazzo di Licosa, fu da lui preso in simpatia fra di loro nacque un sodalizio d’intendimenti. L’artista, che fu ospitato dal conte per quasi tutta la vita e ritrovò, presso questa famiglia, affetti e serenità.
Il De Corsi ha preso parte a parecchie esposizioni in Italia ed all’estero ed ha inoltre esposto assiduamente alla Promotrice napoletana dal 1904 al 1911.
Fra le sue opere possiamo ricordare: Impressioni di luna nel porto di Napoli, che esposto alla Mostra Nazionale di Milano fu acquistato dal re Vittorio Emanuele III; La vela, che fu acquistato per la Galleria di Arte Moderna di Bucarest; Autunno, che presentato alla Promotrice di Napoli nel 1911 gli valse la medaglia d’argento e fu acquistato dalla Casa Reale, nello stesso anno, a Barcellona un suo dipinto intitolato Effetto di luna, fu premiato con menzione onorevole.
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Atre opere:
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