Note descrittive:
Ha frequentato il Liceo Artistico di Napoli e, allievo di Domenico Spinosa, nel 1984 si è diplomato all’Accademia di Belle Arti di Napoli con una tesi intitolata Rembrandt e la luce. Dal 1987 al 1992 è stato direttore artistico del periodico di informazione Break.
Pittura figurativa, così si definisce l’arte di rappresentare ciò che ci circonda, sulla tela, con l’uso dei colori. Soffermarsi solo su questo sarebbe riduttivo e non producente. Se invece si trascende l’immagine attraverso “quell’attimo che va oltre”, come la curva di un corpo o il leggero posarsi di una mano, ci si configura, in quel particolare, tutta l’energia, la bellezza e la gioia dell’intero corpo: è il lasciapassare dell’anima. Nei quadri di Zollo “quell’attimo che va oltre” è rappresentato spesso da un fiore o dall’oro, perché il primo sboccia sempre e il secondo è il colore risplendente, sin dall’antichità simbolo del divino. Quindi le figure sono dipinte in un loro caldo e profondo momento di contemplazione; ciò conferisce all’opera un’atmosfera di sereno distacco; la luce, calda e avvolgente, scandisce e pian piano definisce le forme. Anche i paesaggi sono pervasi della stessa atmosfera di serenità, come a confermare che di “quell’attimo che va oltre”, la natura ne è manifesta portatrice, con i suoi cromatismi illimitati. Del resto figura e paesaggio, come uomo e natura, sono immersi in un unico fluire ritmato da dinamiche universali.
“La pittura come materia da amalgamare. Riprodurre le forme, cercando di infondere vita, atmosfera, sensualità ed emozioni. In questo mi riconosco se si parla di pittura. Essa è l’eterno gioco di cavalcare la tèchne; il saper fare, per dare forma alla propria immaginazione, quel compiacersi di riuscire che ti porta sempre più avanti. Ecco così va amata la pittura. L’arte, poi… verrà come l’alba e aprirà il nuovo giorno”. (Giuseppe Zollo)
"- Ma certo il mio Simon fu in paradiso onde questa gentil donna si parte: ivi la vide, et la ritrasse in carte per far fede quaggiù del suo bel viso -. Così Petrarca, sul ritratto di Laura, eseguito da Simone Martini. E davvero in paradiso, in quel paradiso dell'Arte, ove la provvisorietà delle umane vicende si trasforma in eterna bellezza, è concesso all'artista il privilegio di vivere la propria esperienza creativa e, con la sua opera, di schiudere i cancelli dorati dell'Eden agli altri uomini. In questo paradiso ove le emozioni del pensiero e del sentimento si fanno luce purissima che illumina ogni umano cimento, vivono e si incontrano - giganti e nani - musicisti, poeti, artisti: allora la parola diventa linea e questa melodia; allora la pennellata si fa ritmo e nasce il verso. In questo paradiso vive la voce luminosa di Tagore, la musica struggente di Debussy, la pittura lirica di Giuseppe Zollo..." (Vincenzo Dolla, dott. di metrica e stilistica all'Università Federico II di Napoli).
Attualmente i dipinti di Giuseppe Zollo sono esposti in permanenza ed in esclusiva presso la galleria Marciano Arte di Portici.
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Atre opere:
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