Note descrittive:
Vive ed opera a Verona. Figlio di Rubens, Achille Capaldo, ha saputo ritagliarsi un suo spazio nel campo della pittura nazionale, sottraendosi alle facili suggestioni dell’arte paterna. Suoi soggetti sono le nature morte e le figure (per lo più nudi) nelle quali dà prova di mestiere, armonia e buon gusto grazie ad un disegno robusto e l’uso sapiente ed appropriato di luce e volumi. L’artista realizza una pittura che, per composizione e scelte cromatiche, rivela quel talento naturale e quella onestà intellettuale che difficilmente si riscontrano nei tanti improvvisati pseudoartisti che operano nel “figurativo” contemporaneo.
"Achille Capaldo vive distaccato dal mondo, vive per la sua arte, della sua arte, con dignità e umiltà. Ma le sue opere sono segnate dalla presenza di uno spirito indagatore e profondo che non lascia nulla al caso, che controlla con fine gusto critico l'evolversi dei tratti e delle forme che cala in un'atmosfera di rara concentrazione. I suoi nudi scabri e scultorei rasentano la perfezione dei maestri del Quattro e Cinquecento; eppure lo spirito che l'informa è moderno; la malinconia che avvolge le figure non sa di romanticismo fuori moda, ma della legge eterna della bellezza caduca, della dolcezza di un'immagine cara, carezzata con gli occhi e poi con i colori, contenuti sempre nelle sfere degli stacchi precisi e morbidi". (C. B. Malandrino nel 1979)
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Atre opere:
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