In Galleria abbiamo 165 opere d'arte suddivise in 165 pagine. Guarda tutti i quadri.
[|<] [<<] [<< 10][34][35][36][37][38][39][40][41][42][43][44] [>>] [10 >>] [>|] |
Contattaci per chiedere informazione sull'Opera (indicare titolo e autore) |
|||||||||||||||
|
|||||||||||||||
Note descrittive:
La padronanza dei mezzi stilistici, l’alta qualità dell’ispi¬razione, la sostanziosa sanità del mondo poetico fanno di Carlo Verdecchia un maestro.
I trentatré dipinti esposti alla Mediterranea hanno un re¬spiro europeo, eppure son tutti legati all’umile realtà della cam¬pagna abruzzese o alla dimessa dolcezza d’una casa napoletana, aperta al sole e al profumo del mare. Qualche opera dà la gioia inconsueta di ritrovare, nell’analisi compositiva, i valori che la tradizione pittorica ci ha tramandato e che l’ispirazione dei veri poeti, di volta in volta, conserva e rinnova. «Contadini al lavoro» ha un impianto classico: le tre figure ritratte s’inscri¬vono, con perfetta armonia, nella piramide d’un colle, che fa da sfondo ad una piccola valle. Altre opere fermano effetti di luce e di controluce che solo un artista compiuto sa cogliere. Nel dipinto «In terrazza» dei panni stesi al sole appaiono quasi neri contro il chiarore del cielo. E, in «Contadino e mucche», con vigoroso contrasto, è raffigurata, dall’interno opaco della stalla, l’uscita alla folgorante luce del sole d’una coppia di muc¬che, sospinta da un contadino, veduto di spalle.
Una gran forza di penetrazione psicologica anima i ritratti. «Buttero» è insieme il ritratto d’un uomo e d’una condizione sociale. Un’oscura minaccia promana da quegli occhi che l’om¬bra d’una visiera incupisce. Invece una pennellata più ariosa e una luce dorata soffondono di serenante mitezza la bella figura di «Aurora con la chitarra». E sarebbero da citare tutte le ope¬re. Qui è almeno necessario ricordare il paesaggio collinare pez¬zato del giallo del grano maturo e del verde degli alberi de «Il raccolto» e la morbida figura d’animale accosciato, cui il bianco rosato del manto e il nero antracite dei grandi occhi e delle grandi nari in fondono il calore palpitante della vita che nasce («il vitellino»).
Giuseppe Passarelli |
Atre opere: |